PMI E ARTIGIANI: SINERGIA O CONCORRENZA NEL MERCATO DEL CREDITO? OGGI LA PRESENTAZIONE DELLA RICERCA DI FEDART
(economia) – Creare una alleanza tra tutti i soggetti, pubblici e privati, per ottimizzare gli interventi ed efficientare l’impiego delle risorse destinate al sostegno dell’accesso al credito delle piccole e micro imprese italiane. Rilanciare il contributo dei Confidi valorizzandone il ruolo di partner per imprese Istituzioni, e banche. Questo il messaggio che arriva da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Confidi dell’artigianato, promossa da Confartigianato, CNA e Casartigiani, che mercoledì 9 dicembre 2015 presenterà a Roma (dalle 14.30, presso la Sala del Tempio d’Adriano della Camera di Commercio) la ricerca sullo stato del credito a PMI e artigiani in Italia (giunta alla 19° edizione). Lo studio, attraverso i dati consolidati al 31 dicembre 2014 e una prima analisi congiunturale al 30 giugno 2015, illustrerà i numeri più recenti sullo stato del credito in Italia, visto dallo specifico punto di vista del rilascio delle garanzie, per condividere alcune riflessioni e proposte sulle strategie per superare le criticità nell’accesso al credito che colpiscono il Paese. Un appuntamento, quello della presentazione dei dati, molto atteso da imprenditori, sistema delle garanzie, istituzioni politiche ed economiche e sistema creditizio. I lavori saranno aperti da Lorenzo Tagliavanti, presidente Camera di Commercio Roma, a cui seguirà la relazione introduttiva di Adelio Ferrari, presidente Fedart Fidi. I numeri del rapporto sul credito saranno illustrati da Leonardo Nafissi, direttore di Fedart Fidi, a cui seguiranno dapprima le relazioni di Banca d’Italia e Ministero dello Sviluppo Economico, due fondamentali referenti dei Confidi, seguite da un confronto tra tutti gli stakeholder sul tema dei Confidi nell’ambito delle politiche territoriali, mentre a concludere i lavori è atteso l’intervento di Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come anticipano da Fedart: la priorità dovrebbe essere data a una riforma strutturale del Fondo Centrale di Garanzia, che oggi si qualifica sempre più come lo strumento fondamentale per il sostegno all’accesso al credito delle PMI. Tuttavia, per essere veramente efficace rispetto alle esigenze delle imprese e sostenibile per il bilancio dello Stato, questo strumento deve necessariamente essere riorientato. Ad oggi infatti il sistema del credito evidenzia diverse anomalie. La prima criticità riguarda la copertura dell’80% in garanzia diretta, anomala ed eccessiva in quanto destinata a imprese sane, benché in una situazione di temporanea tensione. In tal modo il Fondo attiva una sorta di “concorrenza sleale” con il sistema privato della garanzia, rappresentato dai Confidi, di cui non beneficiano né le PMI né il sistema Paese, ma che anzi risulta fuorviante per il normale funzionamento del mercato del credito. In secondo luogo si osserva un diverso trattamento tra le imprese che accedono al Fondo in garanzia diretta con le banche, che beneficiano di una garanzia dell’80%, e quelle in controgaranzia, la cui copertura può arrivare al massimo al 64%. Infine, le logiche di funzionamento sono troppo complesse e farraginose, tanto che spesso impediscono alle PMI di accedervi, e soprattutto hanno dimostrato di non essere efficienti ed efficaci, in quanto non ammettono all’intervento pubblico le imprese realmente bisognose, ma con buone prospettive, mentre favoriscono le imprese sane, dunque in grado di ottenere i finanziamenti anche senza il contributo pubblico. La riforma del Fondo Centrale è tanto più urgente se si prende in esame l’impatto che tutte queste rigidità determinano sul sistema imprenditoriale, ma soprattutto sul sistema Paese nel suo complesso e sul bilancio dello Stato. Il più intenso ricorso alla garanzia diretta del Fondo Centrale rispetto a quella concessa dai Confidi non ha generato una espansione dell’ammontare dei finanziamenti totali garantiti, ma ha comportato solo una traslazione del rischio dal sistema privato della garanzia a quello pubblico, con conseguenti maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. E ancora, la garanzia diretta attraverso le banche presenta un maggiore onere sul bilancio dello Stato rispetto all’intervento dei Confidi. Le prime, essendo i fruitori della garanzia, tendono a massimizzare la copertura del Fondo, che si attesta infatti intorno al 75%, mentre i Confidi, essendo essi stessi prestatori di garanzia, tendono a commisurarla alle effettive esigenze delle PMI, orientandosi in media verso il 60%, che a sua volta si traduce in una copertura del Fondo pari circa al 48%. In sostanza, l’intervento dei Confidi determina un risparmio netto per lo Stato di quasi il 30% di copertura, a parità di finanziamenti garantiti alle imprese. Tra gli interventi in programma mercoledì 9 dicembre ci sono quelli di Valerio Vacca, Banca d’Italia – Servizio Stabilità Finanziaria; Gerardo Baione, direzione incentivi – Ministero Sviluppo Economico, Parlamento, Regioni, Finanziarie Regionali. Fedart Fidi è la federazione di rappresentanza del maggiore sistema di garanzia al credito in Italia e in Europa, quasi l’unico al mondo in quanto fondato sul sostegno reciproco tra gli imprenditori. La Federazione associa circa 125 Confidi e gli ultimi dati censiti attestano come gli stessi abbiano garantito un volume complessivo di finanziamenti per quasi 13 miliardi di euro, rilasciando garanzie per circa 5 miliardi di euro a favore di oltre 700.000 piccole e micro imprese.
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