Agriumbria, la casa dell’agricoltura italiana. Si archivia un’edizione importante e Umbriafiere dà appuntamento a Bari
(economia – 2 aprile 2023) In attesa del conteggio ufficiale dei numeri, che avverrà solo nei prossimi giorni, trapela grande ottimismo dal centro fieristico regionale. Molta la soddisfazione da parte dello staff di Umbriafiere (società che organizza da oltre mezzo secolo Agriumbria) per la riuscita di un evento di tale proporzione (sono aumentati i mq. di esposizione rispetto all’ultima edizione, è aumentato il numero degli stand e la qualità delle imprese presenti), che nella giornata di domenica (stando alle prime analisi dei flussi), sta confermando l’affluenza record, quella del 2019, con il superamento delle 85 mila presenze. Un dato che da solo proietta l’edizione 2023 come quella della vera ripartenza, per la fiera di settore più grande del Centro Sud Italia, prima a livello nazionale per il comparto zootecnico.
Quello di Agriumbria è un fenomeno ampiamente riconosciuto dai principali operatori italiani, che trovano proprio in questa Mostra il luogo principe per accordi, contratti e sinergie.
E sono state davvero tantissime le persone, provenienti da tutte le parti d’Italia (presenze maggiori dal Centro Sud), che sono arrivate nel polo fieristico di Bastia Umbra sin dalle prime ore di domenica. Tanti operatori, ma anche tante famiglie con bambini che, come da tradizione, hanno letteralmente invaso le corsie degli animali, quelle dei bovini soprattutto.
Umbriafiere a Bari per Agrilevante
Sarà Agriumbria, l’evento fieristico di riferimento nazionale per il settore agrozooalimentare e primo in assoluto per quanto riguarda la zootecnia, ad organizzare la sezione dedicata alla filiera zootecnica di Agrilevante, l’esposizione internazionale dedicata all’agricoltura mediterranea, che si terrà a Bari dal 5 all’8 ottobre 2023. Una partnership importante, quella con Federunacoma, che conferma Agriumbria uno dei player principali del mercato. Lo spazio, organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori (AIA) e ARA Puglia, con il supporto di Agrilevante – ospiterà uno spaccato della ricca biodiversità zootecnica italiana con l’esposizione di oltre 400 capi e lo svolgimento di concorsi e rassegne delle principali razze bovine da latte e da carne, bufaline, ovine, caprine, equine e cunicole, con particolare attenzione a quelle tipiche del Sud Italia.
Il grande coinvolgimento degli allevatori in Agriumbria è testimoniato dalla quantità e dalla qualità dei capi in esposizione e dalle ben quattro Mostre Nazionali dedicate alle razze Chianina e Romagnola di Anabic e Charolaise e Limousine di Anacli. Il presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri, dopo aver ricordato la proficua collaborazione che ha portato alla firma del protocollo per la realizzazione del Polo delle carni italiane, ha confermato la volontà di puntare sempre più sul contributo del Sistema allevatoriale nel realizzare quella che è la manifestazione portante nel calendario di Umbriafiere. Sistema che, ha detto, è fondamentale anche per portare avanti quell’obiettivo generale di comunicazione di quelle che sono le autentiche eccellenze dell’agroalimentare nazionale, in netta contrapposizione allo spauracchio costituito dall’avanzata delle ipotesi di introduzione di cibi sintetici anche nel nostro Paese, “stoppate” dall’intervento del Governo italiano con il varo del Ddl annunciato nel corso del recente Consiglio dei Ministri.
Sull’argomento cibi sintetici è tornato anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, che ha esortato tutti, in particolare gli allevatori, ad essere protagonisti del proprio futuro e non a “subire la storia”. Più che il puro e semplice “no” al cibo in provetta, gli allevatori devono insistere nel proporre e promuovere il loro modello virtuoso di qualità, valorizzandone le caratteristiche senza aver paura dei profondi e veloci cambiamenti in atto a livello globale e locale.