BEUYS E BURRI. QUARANT’ANNI DOPO UNA RIFLESSIONE ANCORA APERTA
(cultura – 4 maggio 2021) Joseph Beuys e Alberto Burri, una riflessione ancora aperta. A quarant’anni dallo storico incontro di Perugia del 3 aprile 1980 – di cui rimangono in città due importanti opere, il Grande Nero di Burri, attualmente esposto nella Rocca Paolina, e le sei lavagne di Beuys, successivamente riunite sotto il titolo Opera Unica, musealizzate nel 2003 a Palazzo della Penna – e in occasione del centenario della nascita dell’artista tedesco, un volume mette a confronto questi due straordinari interpreti dell’arte contemporanea, capaci di restituire la complessità di un tempo, il nostro tempo. Due prospettive distanti, che ci restituiscono “tracce” di un’epoca da poco passata e preconizzano un sentire ancora presente, al centro del volume “BEUYS E BURRI: 1980-2020. Un tempo e il suo orizzonte di senso” (pièdimosca edizioni), a cura dei filosofi Massimiliano Marianelli, professore ordinario di Storia della Filosofia all’Università degli studi di Perugia, e Massimo Donà, professore ordinario di Filosofia Teoretica all’Università San Raffaele di Milano. Il volume verrà presentato ufficialmente il prossimo 12 maggio – centesimo anniversario della nascita di Beuys – in un incontro online alle 12 con gli autori, Luigi Cimmino (Università degli Studi di Perugia), Marco Martino (IUS Sophia) e l’editrice Elena Zuccaccia. Modera l’evento Michela Morelli.
Gli autori
Massimiliano Marianelli, Professore Ordinario di Storia della Filosofia all’Università degli studi di Perugia, dove è stato Delegato per la didattica ed è Presidente del Presidio della qualità. La sua ricerca riguarda modelli di relazionalità nella storia del pensiero contemporaneo, con particolare interesse per la filosofia francese e attenzione al pensiero e all’opera di Simone Weil. Ha organizzato e coordinato numerosi convegni internazionali e percorsi di alta formazione. Tra le pubblicazioni: Tra Hasard e necessità: l’ontologia weiliana come ricerca di intermediari, Studium, 3, 2020; Simone Weil protagonista della filosofia del ‘900: ritrovare l’umano, sezione monografica a cura di M. Marianelli; Il primato della passioni. Alain interprete di Descartes, Mimesis, Milano 2012; La metafora ritrovata, miti e simboli nella filosofia di Simone Weil, Città Nuova, Roma 2004; L’umanesimo cristiano di Simone Weil, Concilium, 4, 2009.
Massimo Donà, Professore Ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università San Raffaele di Milano. La sua ricerca ha toccato almeno tre diversi ambiti disciplinari: la metafisica, la teologia e la filosofia dell’arte. Tra le sue più recenti pubblicazioni ricordiamo: Joseph Beuys. La vera mimesi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Mi) 2004, Teomorfica. Sistema di estetica, Bompiani, Milano 2015; Tutto per nulla. La filosofia di William Shakespeare, Bompiani, Milano 2016; Di un’ingannevole bellezza. Le “cose” dell’arte, Bompiani-Giunti, Milano 2018; Di qua, di là. Ariosto e la filosofia dell’Orlando furioso, La nave di Teseo, Milano 2020 e L’irripetibile. Il paradosso di Dada, Castelvecchi, Roma 2020.
Info: www.piedimoscaedizioni.com