“CARA” ILLUMINAZIONE PUBBLICA. IN PROVINCIA DI ROMA SI SPENDE QUASI IL DOPPIO CHE IN GERMANIA MA MENO CHE NEL RESTO DEL PAESE
(Ambiente) – Lampioni e semafori in città, anche in provincia di Roma l’illuminazione “costa cara” per le casse pubbliche. A livello nazionale, con gli aumenti più recenti del costo dell’energia elettrica, si sta superando la spesa di un miliardo l’anno per l’illuminazione pubblica, il che significa poco meno di 20 euro ad abitante (è il dato che emerge dalla ricerca dell’Enea nell’ambito del Progetto Lumière, dedicato a sindaci e comuni per promuovere l’efficienza energetica, e riferito ai consuntivi del 2010). Rappresentando, nel bilancio – energetico ed economico – di un’amministrazione comunale, un notevole peso specifico. Lo confermano, in ambito territoriale, anche i dati del gruppo di comuni della provincia di Roma (oltre 30) aderenti al Patto dei Sindaci, che attraverso il software EcoREGION stanno quantificando, monitorando e analizzando on line (info su EcoREGION su www.bilancio-co2.it) le proprie emissioni di CO2, per arrivare alla presentazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes) opportunamente calibrato sulle esigenze e le caratteristiche del territorio (Albano Laziale, Allumiere, Anguillara Sabazia, Ariccia, Bracciano, Canale Monterano, Carpineto Romano, Cave, Cerveteri, Formello, Genazzano, Genzano di Roma, Guidonia Montecelio, Ladispoli, Magliano Romano, Manziana, Marcellina, Morlupo, Nazzano, Olevano Romano, Pomezia, Rocca Priora, San Vito Romano, Sacrofano, Segni, Torrita Tiberina, Trevignano Romano, Zagarolo, Rignano Flaminio, Riano, Monterotondo, Saracinesco e Frascati i comuni monitorati). La Provincia di Roma ha istituito la prima Community EcoREGION in Italia, della quale fanno parte tutti i Comuni della Provincia che hanno aderito al Patto dei Sindaci e trovano nell’ente il loro punto di riferimento come Supporting Structure. Prendendo come anno di riferimento il 2009 e valutando i dati elaborati di tutti i comuni (tranne Roma, che non fa parte del database, e considerando comunque che in alcuni casi si è dovuti ricorrere a stime), il consumo energetico attribuibile alla pubblica illuminazione si prende il 45% del totale dei consumi energetici dell’ente comunale e il 67% dei consumi elettrici: in termini di emissioni stiamo parlando di quasi 13.500 tonnellate di CO2 complessive. I consumi pro capite oscillano dai 12 kWh/abitante di Rocca Priora ai 150 kWh/abitante di Carpineto Romano, mentre il dato medio si attesta sui 72 kWh/abitante. Numeri più bassi del dato nazionale: la media italiana di consumi pro capite per la pubblica illuminazione è di 105 kWh. Mentre in Germania, tanto per fare un esempio, si consuma circa la metà, ovvero circa 42 kWh ad abitante. Nel dettaglio, a livello nazionale, la spesa per l’illuminazione è rappresentata da un 90% per i lampioni (illuminazione vera e propria) e dal restante 10% per i semafori. Cifre che potrebbero essere sensibilmente abbassate, adottando tecnologie a risparmio energetico oppure riducendo l’intensità luminosa, almeno nelle ore in cui il traffico veicolare è più scarso. L’impiego di alimentatori elettronici, ad esempio, permetterebbe di ridurre i consumi di energia elettrica fra il 5 ed il 10%, mentre basterebbe installare dei riduttori di flusso per risparmiare dal 15 al 30%.