COSA COMBINANO I CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ALTOTEVERE? UN PROGETTO DEGLI STUDENTI TIFERNATI SPIEGA LA DIFFERENZA TRA PERCEZIONE E REALTÀ
(cultura) – Come vengono percepiti dalla popolazione i cambiamenti climatici in Altotevere? E quanto, di questa percezione, è realmente giustificabile con i dati scientifici disponibili? È da queste domande che si è mosso il progetto portato avanti dalla Fiera delle Utopie Concrete con la classe VB dell’IIS Polo Tecnico Franchetti Salviani di Città di Castello, i cui risultati sono stati presentati venerdì 4 novembre in occasione della seconda giornata della manifestazione tifernate. “La nostra classe – hanno raccontato gli studenti – si è divisa in due gruppi di lavoro: uno ha raccolto le testimonianze dei residenti, per farsi raccontare come secondo loro è cambiato il clima negli ultimi anni; l’altro, invece, si è dedicato all’analisi dei dati scientifici disponibili, relativi a temperature, piogge ed eventi atmosferici straordinari”. Incrociando questi due piani, il risultato è sorprendente. “C’è la percezione che negli ultimi anni il clima sia impazzito e causi sempre più danni – hanno proseguito – ma in realtà stiamo facendo i conti con un aumento delle temperature e una riduzione delle piogge, e gli eventi piovosi straordinari sono rimasti costanti”. Se aumentano le frane, le alluvioni e i danneggiamenti, quindi, non è certo per i cambiamenti climatici, ma evidentemente per una cattiva o quantomeno non adeguata gestione idrogeologica del territorio. “Dal 2010 le piogge stanno calando – hanno spiegato gli studenti – con estati sempre più aride: questa è una delle vere conseguenze dei cambiamenti climatici”.
Al termine della mattinata sono stati poi presentati anche i lavori del workshop di fumetto “Comics & Earth’s climate”, a cura di Alessandro Bacchetta, che ha coinvolto gli studenti del “Franchetti Salviani”, diventati fumettisti per un giorno, per raccontare con il disegno i cambiamenti climatici. “L’obiettivo di progetti come questi – ha concluso Karl-Ludwig Schibel, coordinatore della Fiera delle Utopie Concrete – è far entrare il tema del climate change nell’agenda quotidiana, per far nascere nelle nuove generazioni una “cultura” dei cambiamenti climatici, che eviti l’approccio catastrofista che invece caratterizza i media e spesso l’opinione pubblica”. Prima del finale di domenica pomeriggio, con lo spettacolo “Pane, amore e… Fantasia”, alle 17 al Teatro Comunale, la manifestazione proseguirà sabato 5 novembre, in mattinata, con il workshop “Mangiare bene per il clima”.