COVID-19 A PERUGIA. AL SILVESTRINI LA SITUAZIONE È ESPLOSIVA MA PER L’AMMINISTRAZIONE NON C’È ALCUNA URGENZA
(politica – 27 ottobre 2020) Emergenza Covid-19 a Perugia e in Umbria, per la maggioranza in consiglio comunale non c’è alcuna urgenza di intervenire: con il voto contrario della Lega Nord, e l’astensione delle altre forze della maggioranza, è stata infatti respinta l’urgenza della mozione presentata in consiglio comunale lunedì 26 ottobre dai gruppi consiliari di opposizione Idee Persone Perugia insieme a Rete Civica Giubilei e Partito Democratico. “Sono molto dispiaciuta – commenta la consigliera Lucia Maddoli – vista la situazione drammatica e i gravi rischi per la salute di tutti ci saremmo aspettati dal consiglio e dalla maggioranza un atteggiamento diverso, ma si sta continuando a far finta di niente per evitare di prendere atto degli errori commessi, legati a una carente programmazione e ad un mancato potenziamento di personale e strutture adeguate. Pur consapevoli che la sanità è una competenza regionale, chiediamo con forza che il Sindaco, in quanto primo garante della salute dei cittadini, segua con massima attenzione una situazione che si delinea molto preoccupante, e solleciti con determinazione la Presidente della Regione e l’Assessore competente a fare tutto il possibile per supportare adeguatamente il lavoro del personale sanitario, adottando da parte sua tutte le misure necessarie per contenere la diffusione del contagio in città, a partire da una maggiore messa in sicurezza delle stesse strutture comunali, dotandole immediatamente di termoscanner nei luoghi di ingresso”.
Durante la prima ondata del virus la situazione sanitaria in Umbria era infatti tra le meno critiche in Italia sia per numero di contagi che di ricoveri, ma era ben noto, a detta degli esperti più affidabili da un punto di vista scientifico e dello stesso Ministro Speranza, che in autunno era attesa una seconda ondata con una forte probabile recrudescenza del virus. “Per questo – proseguono dall’opposizione – l’attenuarsi dell’epidemia nei mesi estivi avrebbe potuto consentire una buona organizzazione e una preparazione efficiente ad affrontare questa nuova emergenza, anche tenuto conto dei finanziamenti ad hoc già stanziati dal governo si dai primi mesi estivi. Eppure, per usare il termine del Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria della regione Antonio Onnis, il sopraggiungere della nuova ondata ha colto la sanità umbra come uno ‘tsunami’. L’Umbria è risultata essere l’unica regione ad non aver realizzato nessuno dei 57 posti letto aggiuntivi di terapia intensiva previsti dal decreto rilancio n.34/2020 e a non aver potenziato il personale competente. Tutto questo si riflette in modo accentuato nell’ospedale Silvestrini di Perugia, che verte già ora in grandissima difficoltà: i posti attualmente disponibili di terapia intensiva sono già tutti occupati da malati Covid, con i quali si è ampiamente superata la soglia critica del 30% fissata per tutte le regioni; inoltre, a causa della carenza di personale, il potenziamento dei servizi Covid viene effettuato riducendo o sospendendo le attività ordinarie con conseguenti forti disservizi sull’intero servizio ospedaliero e con gravi conseguenze per il diritto alla salute dei cittadini”.