CREDITO DI PROSSIMITÀ, INNOVAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DELL’OFFERTA DEI CONFIDI, INTEGRAZIONE TRA I SOGGETTI DEL MERCATO DEL CREDITO
(economia – 4 novembre 2021) I principali protagonisti della filiera della garanzia in Italia si ritrovano a Roma (5 e 6 novembre) per analizzare lo scenario attuale e progettare interventi futuri. Al centro della due giorni, promossa da Fedart Fidi, il confronto con le forze politiche, le Istituzioni e i principali interlocutori sulle prospettive del credito agli artigiani e alle micro e piccole imprese attraverso i Confidi e l’integrazione della garanzia pubblica e privata, così come la presentazione dell’annuale ricerca (giunta alla 25a edizione) sullo stato di accesso al credito per le pmi italiane, che fotografa numeri recenti e trend in corso. Molti i temi al centro della Convention: finanza alternativa e mercato digitale del credito, il riposizionamento strategico e soprattutto le proposte concrete del mondo dei Confidi a favore delle imprese.
ANTICIPAZIONI
A causa della pandemia il mercato del credito ha subito profonde mutazioni. I Confidi: la garanzia ha trovato pieno riconoscimento in questa fase emergenziale. Lo Stato, attraverso il Fondo di Garanzia per le PMI, ha messo in atto un intervento senza precedenti a sostegno del sistema produttivo. A queste condizioni le banche si sono allontanate dal sistema della garanzia mutualistica accedendo direttamente alla copertura pubblica, con maggiori costi per la collettività e per le imprese il venire meno del valore aggiunto dei Confidi in termini di relazioni, conoscenza diretta e migliore valutazione del merito creditizio.
Come spiega Fabrizio Campaioli, presidente di Fedart Fidi: “La garanzia ha finalmente trovato un pieno riconoscimento in questa pandemia. Quando lo Stato individua nello strumento che costituisce il nostro core business la modalità prioritaria di risposta alla crisi economica indotta da una situazione imprevedibile e sconosciuta come questa, è motivo di gratificazione per la nostra mission e i nostri valori. Ci auguriamo che finalmente si comprenda appieno la rilevanza che i Confidi potranno avere per facilitare il ritorno alla normalità e soprattutto per rilanciare la crescita del Paese”.
Con la prospettata riduzione dell’intervento del Fondo di Garanzia un efficace supporto alle imprese dovrà necessariamente incardinarsi sull’irrobustimento dell’aggiuntività della garanzia mutualistica di natura privata rispetto a quella pubblica. Una sinergia tra azione pubblica e privata e la complementarietà degli strumenti saranno le parole chiave per assicurare al Paese un indispensabile percorso di crescita. Per supportare al massimo le Pmi le priorità dei Confidi sono un complessivo riposizionamento strategico del sistema, su cui trovare una più profonda attenzione del Parlamento.
LE BEST PRACTICES DEL SISTEMA
Il sistema dei Confidi ha acquisito un ampio patrimonio di esperienze anche grazie ad alcune strutture pioniere che hanno intrapreso processi di crescita caratterizzati da un elevato profilo di innovazione e di diversificazione. In particolare i Confidi hanno erogato credito diretto di piccolo importo; sono diventati interlocutori di Cassa Depositi e Prestiti sul credito diretto e sui bonus edilizi; hanno rafforzato gli interventi con le Istituzioni territoriali sulle misure di agevolazione locali; hanno potenziato la presenza sul mercato digitale del credito; hanno incrementato l’operatività sulle anticipazioni su contributi pubblici, sulle asseverazioni e sulle fidejussioni sui crediti commerciali.
LE PROPOSTE DEI CONFIDI
La proposta che Fedart Fidi avanza ai principali interlocutori si articola su tre pilastri fondamentali: la diffusione delle competenze sviluppate all’interno del sistema valorizzando le best practices; l’attuazione di strategie e strumenti specifici per affiancare le imprese nel phasing out dal Temporary Framework; un nuovo modello di Confidi per creare valore economico e sociale agli artigiani e alle micro e piccole imprese.
“Insieme alle Istituzioni – prosegue Campaioli – dobbiamo tracciare le direzioni di una riforma normativa che fornisca al sistema un vero riconoscimento legislativo. I risultati raggiunti nell’ultimo anno e mezzo sono stati significativi. Ora va stimolato un percorso di innovazione: superare gli elementi obsoleti dell’articolo 13 del decreto legge n. 269 del 2003 e dotare il sistema di un perimetro normativo ben definito e strutturato, stabilendo regole coerenti con l’attuale ruolo dei Confidi nella filiera del credito e della garanzia. Occorre rafforzare la relazione con Cassa Depositi e Prestiti; annoverare i Confidi tra i soggetti qualificati a erogare credito “di prossimità”; affiancare le imprese nella garanzia, nel credito e nella finanza in modo integrato e accrescerne la cultura finanziaria; potenziare la relazione con le banche, in via prioritaria sull’alleggerimento della copertura pubblica del Fondo di Garanzia”.
Per la fase di phasing out l’azione dei Confidi dovrà avere la duplice finalità di protezione per le realtà più fragili e di propulsione per quelle più solide e orientate agli investimenti e all’innovazione. Occorre riservare la priorità alle imprese in uscita dalla moratoria per facilitarne il ricorso alla rinegoziazione dei debiti e destinare specifica attenzione alle imprese in crisi di liquidità, affinché la prevista differenziazione dell’intervento del Fondo di Garanzia non le penalizzi eccessivamente.
IL FUTURO POST CRISI
Nel periodo successivo alla crisi l’azione dovrà essere rivolta a elaborare un nuovo modello operativo e organizzativo per i Confidi e a predisporre una proposta per una riforma della normativa. Gli strumenti da avviare nel medio e lungo termine saranno orientati all’innovazione e alla diversificazione: potenziare l’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI in controgaranzia; rafforzare la patrimonializzazione degli artigiani e delle micro e piccole imprese, anche adeguando gli strumenti esistenti alle loro esigenze specifiche; rafforzare la patrimonializzazione dei Confidi, tra l’altro replicando le esperienze positive già conseguite con i voucher; potenziare l’erogazione diretta di credito da parte dei Confidi attraverso la raccolta di maggiore provvista sia su risorse pubbliche sia convogliando quella privata del loro territorio di operatività; estendere al credito diretto l’utilizzo del contributo di cui alla Legge di Stabilità 2014.
Fedart Fidi – promossa da Confartigianato, CNA e Casartigiani – è la maggiore federazione di rappresentanza del sistema di garanzia in Italia e in Europa, un fenomeno quasi unico al mondo fondato sul sostegno reciproco tra gli imprenditori, con una forte valenza sociale e non solo economica. Oltre ai numerosi ed autorevoli relatori, saranno oltre 140 le presenze alla Convention romana, in rappresentanza dei 100 Confidi associati provenienti da tutte le regioni italiane. Fedart Fidi, Federazione Nazionale Unitaria dei Confidi dell’artigianato (realtà composta da 100 Confidi che associano circa 700.000 imprese) è fortemente impegnata a sostenere le Pmi in questa crisi di portata straordinaria e a tracciare le direzioni di una indispensabile evoluzione dei Confidi affinché continuino a essere autorevoli punti di rifermento per i soci. A tale fine la Federazione nella due giorni riunirà intorno ai diversi tavoli in programma istituzioni, banche e operatori coinvolti nell’accesso al credito, avanzando specifiche proposte “di Sistema” su numerosi temi di importanza determinante per le Pmi.