ESAMI: PIANIFICAZIONE, AUTODISCIPLINA E CONTROLLO ESTERNO
(14 giugno 2018 – cultura) – Mancano ormai pochi giorni all’inizio di una delle prove cruciali della propria carriera tra i banchi. I fatidici esami. Giunti a questo momento dell’anno sono in molti ad avere la percezione di un’impresa impossibile. Ma non bisogna farsi prendere dal panico, anzi, se proprio arriva, il panico va condiviso. Come spiega Marina Locatelli, direttrice del Centro Fare di Perugia: “Tra le principali fonti d’ansia c’è il fatto che molti hanno paura di essere giudicati non solo per la loro preparazione scolastica, ma anche per il loro modo di essere, per le loro capacità personali. A questo bisogna aggiungere la paura di deludere i genitori, soprattutto quelli che nei figli hanno riposto aspettative molto alte”.
A spiegarci tecniche e strategie per affrontare al meglio gli esami sono proprio gli esperti dell’apprendimento del Centro Fare di Perugia, centro sulla didattica innovativa, specializzato negli apprendimenti e sulle tecniche per affrontare la dislessia, struttura che da anni collabora con diversi istituti scolastici in Umbria e in altre regioni e che supporta insegnanti, famiglie e studenti nei percorsi di studio. La prima regola è che in questi casi non bisogna improvvisare. Bisogna ribadire un concetto noto: non si deve mai dimenticare che per affrontare al meglio la sfida la parola d’ordine è organizzazione. Con un buon metodo di studio e un po’ di buon senso, infatti, sarà molto più facile riuscire ad organizzare lo studio e anche a godersi il tempo libero, senza arrivare distrutti al giorno dell’esame. Per dare il meglio ci vuole certo la preparazione, ma bisogna arrivarci anche in uno stato mentale e fisico il più possibile riposato. Per la pianificazione: il primo passo è quello di farsi un personale calendario di lavoro. L’organizzazione permetterà di avere sempre tutto sotto controllo, ma soprattutto farà si che il carico di lavoro sarà sempre adeguato. Fatto il calendario bisogna incaricare qualcuno (amici o parenti) di controllare i progressi rispetto ai compiti prefissati. Soprattutto per quegli studenti un po’ svogliati, li aiuterà a stare “sul pezzo”. Dunque, pianificazione di temi e giorni, autodisciplina e controllo esterno.
Il metodo: leggere e ripetere non è l’unica cosa che conta. Piuttosto, bisogna costruirsi un proprio materiale originale sul quale ripassare e rivedere le informazioni; mappe, schemi e tutto quanto potrà rievocare velocemente le informazioni andrà benissimo. La concentrazione deve avvenire principalmente sulle informazioni più importanti e solo successivamente si potrà tornare anche sui dettagli. Anche questo sembra banale: ma lo sforzo principale deve essere fatto per capire i concetti non solo per fissarli in mente, anzi è solo in questo modo che realmente si fisseranno. Come ribadiscono dal Centro Fare, lo studio di gruppo vince. È consigliato studiare in piccoli gruppi con programmi condivisi e aiutarsi a vicenda. Bisogna riservare il giusto tempo per lo studio da solo e per quello in compagnia, entrambi sono indispensabili. Un compagno può risolvere dubbi, preoccupazioni e condividere lo stress e le proprie paure aiuterà a non sentirsi da solo contro l’impossibile. I giovani hanno inoltre timore di fare una figuraccia con gli amici o ancora più spesso con insegnanti e genitori, di perdere la loro stima; essere vincenti per moltissimi ragazzi vuol dire essere accettati senza difficoltà nel gruppo.
Non trascurare i propri bisogni. Allontanare le proprie necessità, anche le più semplici, non porterà mai giovamento. Lo studio deve essere di qualità e per questo bisogna essere sempre al 100%. Mangiare bene, fare sport, staccare la spina, e non è banale stare poco al cellulare. Bisogna uscire con gli amici e dedicarsi del tempo libero, fare certamente spazio allo studio, ma senza rinunciare a nulla. Fondamentale è ricordarsi però di semplificarsi la vita, eliminando il superfluo, perché si è in settimane di stress ed è necessario tenere lontano tutto ciò che può causare ulteriore negatività. Bisogna rimanere concentrati su se stessi.
Il giorno dell’esame: da evitare lo studio il giorno dell’esame, non serve a nulla e aggiungerà solo ulteriore stress e stanchezza. Si dovrà lasciare invece che la mente sia riposata, libera e dedicarsi piuttosto ad attività leggere o al confronto con gli altri. Farsi accompagnare da un amico all’esame. Avere una persona piacevole e amica vicino aiuterà a scaricare la tensione e consentirà di ridimensionare la paura per la prestazione d’esame, soprattutto se chi è con te ti rassicurerà e ti terrà di buon umore. Ammettere l’ansia con i professori. Si deve far sapere a chi esaminerà che si sta vivendo emotivamente con fatica questo momento. Serve per portare ad essere più empatici e comprensivi, inoltre si potranno ricevere rassicurazioni e consigli che non ci si aspettava.