IL CILENTO A KM ZERO DI ANDREA IMPERO: IL BILANCIO DI UN TERRITORIO CHE STA EMERGENDO DA SQUADRA
(turismo – 3 settembre 2021) La stagione estiva ancora non si è conclusa (anzi, la speranza è che possa durare almeno un altro mese), ma si possono fare i primi bilanci di un’estate sicuramente da ricordare. Una di quelle estati che possono segnare il punto di svolta per un territorio, il Cilento, che finalmente inizia ad essere riconosciuto e scelto consapevolmente da turisti e viaggiatori. Complice un cambio di rotta che, da nord a sud della costa cilentana, in questa annata è risultato più evidente e deciso. L’occasione per fare bilanci, parlare di strategie e prospettive future ce la danno alcuni imprenditori che in questo 2021 hanno deciso di collaborare, mettendo al centro del loro lavoro e del loro racconto i saperi e i sapori locali. E il bilancio, come spiega Ruggiero Scognamiglio, imprenditore e proprietario, assieme a suo fratello Michele, del Rumi Hotel di Ascea Marina è positivo: “Da anni stavamo lavorando nella direzione giusta, ma con il 2021, complice anche il periodo di stop dovuto alla pandemia, abbiamo accelerato e virato decisamente tornando alle origini, partendo dalle tradizioni gastronomiche locali e, assieme ad altri imprenditori. percorrendo la via della cooperazione, una cooperazione fondata sul gusto. I numeri ci stanno dando ragione e abbiamo verificato sul campo che adesso chi arriva in Cilento lo fa con aspettative diverse dagli anni passati. I clienti iniziano a riconoscere questo territorio come uno dei territori di punta del Paese e noi dobbiamo essere all’altezza. Certo il lavoro da fare è ancora consistente, ma come operatori dell’accoglienza e ristoratori possiamo dirci soddisfatti di come è andata questa estate con numeri e qualità degli arrivi superiori a quelle passate”.
L’idea, come conferma Nicolangelo del Frantoio Marsicani, tra i più importanti produttori di olio extravergine bio del Cilento, riconosciuto e premiato a livello nazionale ed internazionale, presente nelle guide specializzate: “È quella di mettere in campo strategie collaborative che possano portare valore aggiunto per il territorio tutto, lavorare insieme, tenendo fermi alcuni principi guida, quali terroir, sostenibilità e qualità, per crescere meglio e tutti. Con il Rumi Restaurant è stato da subito tutto facile. Quando ci hanno contattati abbiamo riscontrato un’affinità di vedute, di intenti e anche di metodo. Ci siamo trovati ampiamente in sintonia su uno dei pilastri fondamentali del nostro modo di lavorare (e non sempre molto praticato) che è la formazione del personale nella conoscenza approfondita e nel racconto dei prodotti e del loro valore”. Sulla stessa linea sono le considerazioni di un’altra eccellenza cilentana, riconosciuta e apprezzata a livello nazionale, come quella dell’Opificio Santomiele che dal borgo antico di Prignano Cilento, affianca alla lavorazione del fico bianco quella del cioccolato mediterraneo. “Il 2021 ha segnato un cambio di vedute e noi siamo molto felici di stringere sinergie basate su valori comuni con ristoranti e alberghi del nostro territorio, un territorio che fino a qualche anno fa faticava a connettersi. Alcune realtà come la nostra erano più apprezzate fuori che in casa; oggi invece mi sembra che stia emergendo un ritrovato e sano orgoglio per le bontà e le tradizioni locali”.
In questo senso rientra anche la collaborazione con Chef Andrea Impero (executive di Borgobrufa Spa Resort in Umbria – segnalato dalla Guida Michelin) che ha guidato, assieme allo chef Andrea Vicario (chef dalle numerose esperienze in ristoranti stellati) la nuova cucina del Rumi Restaurant.
Come spiega Impero: “Ad inizio stagione abbiamo impostato una cucina fatta di materie prime vere, buone, sane e giuste; realizzate da artigiani con i quali siamo andati oltre il rapporto di fornitura per instaurare una vera e propria cooperazione basata sulla fiducia reciproca. Questa in Cilento è la mia prima esperienza come consulente; con la famiglia Scognamiglio abbiamo da subito condiviso questa visione fatta di legami stabili che vogliamo consolidare nel tempo. Siamo soddisfatti di questa prima annata e pronti a spingere in questa direzione. Dal prossimo anno infatti proporremo dei menù degustazione capaci di raccontare arte, storia e sostanza di questa terra ” Oltre le già citate aziende, lo chef Impero ha selezionato e collabora con altre eccellenze cilentane e campane. Dalla riscoperta dell’antica razza Pelatella, grazie alle carni e ai salumi della Famiglia Gasparro, al lavoro sui legumi cilentani e sulle eccellenze campane in generale, come Armatore, Casa Marrazzo e Pastificio dei Campi, Agricola il Turuzziello (provolone del Monaco), Tenuta Chirico (mozzarella di bufala) e Scacciaventi (liquori della Costiera) per una filosofia di cucina che vuole portare in tavola un prodotto di eccellenza a km vero.