INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI RAGAZZI DISLESSICI, L’UMBRIA PRESENTA LA SUA RETE DI SUCCESSO
(Formazione) – Convegno aperto a genitori, insegnanti, studenti e operatori del settore. Recita così il sottotitolo dell’incontro ad ingresso libero che si terrà martedì 27 novembre, dalle 15, presso la biblioteca Sperelliana di Gubbio. Un appuntamento che presenterà il percorso fatto dal 2005 ad oggi sul fronte dell’integrazione scolastica dei ragazzi dislessici nei comuni dell’ambito territoriale 7 dell’Umbria. Un percorso innovativo, una best practices umbra, tra i modelli più interessanti a livello nazionale e che vede la collaborazione dell’associazionismo, dei privati, dei servizi e del pubblico. Una rete che dal 2005 mette insieme la USR dell’Umbria, l’Asl 1 Distretto Alto Chiascio, l’Aid (Associazione italiana dislessia), l’associazione Dis e dintorni e il Centro Fare, centro specialistico per l’apprendimento, riferimento nazionale per i disturbi dell’apprendimento, e i comuni della Zona sociale 7 (Gubbio, Gualdo Tadino, Costacciaro, Fossato di Vico, Sigillo, Scheggia e Pascelupo). Nel corso del pomeriggio saranno presentati i risultati, i progetti e gli obiettivi raggiunti attraverso i diversi interventi messi in campo in questi anni. Sarà posto anche l’accento sull’efficacia della co-progettazione e degli interventi in rete. L’obiettivo del Tavolo di co-progettazione tra i diversi soggetti è stato quello di andare ad una lettura congiunta della domanda sociale presente e quindi lavorare per una riqualificazione dell’offerta sociale sul territorio complessivamente intesa nell’area delle politiche e dei servizi preventivi e riabilitativi nell’area dell’età evolutiva, più nello specifico nel disagio legato alla dislessia e disturbi dell’apprendimento. Il progetto ha inizio nel 2005 da un gruppo di genitori della zona, che sostenuti dalla responsabile SREE Gubbio Asl n°1, dott.ssa Paola Tomassoli, dall’Ispettrice Sabrina Boarelli USR e dall’allora presidente della sezione di Perugia dell’Aid Marina Locatelli, avanzarono l’idea di accostare all’intervento riabilitativo, interventi preventivi come lo screening e formazione nelle classi prime e un supporto didattico specifico in grado di dare sostegno alle famiglie degli studenti della scuola secondaria di secondo grado durante lo svolgimento dei compiti scolastici pomeridiani e di aiutare così i figli ad essere più autonomi, con l’obiettivo di migliorare il loro rendimento scolastico e di conseguenza la loro autostima. I comuni dell’Ambito Territoriale n°7, l’ASL n°1 e le scuole del territorio si sono così impegnati, per cercare di fornire risposte adeguate ed efficaci a famiglie, docenti e studenti in materia di DSA (disturbi specifici di apprendimento), in collaborazione con l’Associazione Dis e dintorni, l’AID, il Centro Fare, il Comitato Soci Coop Gubbio Centro Italia e il Lions di Gubbio. Si è avviato così un percorso con l’intento di promuovere il rispetto dei ragazzi dislessici in relazione ad una didattica più conforme al loro stile di apprendimento, cercando di evitare l’insuccesso scolastico. Il progetto ha messo in campo diversi interventi: dall’individuazione precoce dei disturbi, all’attivazione di un punto di ascolto per i genitori e insegnanti, ai laboratori con l’utilizzo di strumenti compensativi tecnologici, strategie di studio, all’utilizzo di tecnologie nella didattica, ai campus e poi incontri e momenti di approfondimento rivolti a genitori ed insegnanti con formazione e convegni. Martedì 27, dopo l’introduzione di Marina Locatelli e Stefania Monacelli e i saluti dei sindaci dei comuni umbri della zona sociale n. 7, si parlerà degli aspetti legati alla tecnologia e al suo corretto utilizzo nella didattica. Carla Casciari, assessore regionale al Welfare e all’Istruzione, farà il punto sull’agenda digitale della Regione Umbria. Previsti gli interventi di Sabrina Boarelli, dirigente tecnico dell’Usr per l’Umbria, sull’importanza della rete famiglia, scuola, alunno. Il pomeriggio si chiuderà con gli interventi di Paola Tomassoli, responsabile servizio età evolutiva dell’Asl 1, e di due logopediste, dal titolo l’approccio oltre il sanitario.