LE BUONE PRATICHE DELL’UMBRIA. SABATO 9 NOVEMBRE, DURANTE L’ECOFORUM, LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO
(ambiente – 7 novembre 2019) Sono tante e non sempre conosciute, secondo Legambiente Umbria, le buone pratiche applicate da alcuni Comuni e imprese private nella nostra regione nella gestione dei rifiuti ed è necessario diffonderle e promuoverle, anche perché potrebbero essere applicate e trasferite anche in altri comuni oltre che condivise con le comunità locali che spesso non ne sono a conoscenza.
Anche quest’anno le buone pratiche umbre di economia circolare saranno tra gli argomenti in discussione di sabato 9 novembre a Narni, durante la terza edizione dell’EcoForum sull’economia circolare dei rifiuti, promosso da Legambiente, in collaborazione con Arpa Umbria, con il patrocinio di Regione Umbria e Comune di Narni e con il supporto di Conip (Consorzio nazionale imballaggi plastici), Gruppo Gesenu, Cartiere di Trevi, Asm Terni, Cosp tecnoservice.
Come spiegano da Legambiente: “Nella nostra Regione c’è ancora tanto da fare, ma occorre porre grande attenzione a chi, pur nelle difficoltà, con volontà e capacità, sta andando nella giusta direzione”
Ecco dunque qualche anticipazione di alcune azioni virtuose che amministrazioni e comunità umbre stanno attuando.
La Cartiera Trevi e l’impianto di cogenerazione
La Cartiera di Trevi ricicla oltre 70.000 tonnellate all’anno di carta da macero proveniente dalla raccolta differenziata, che danno origine a nuovi prodotti in carta da immettere nuovamente nel mercato. Proprio nel settembre scorso la Cartiera ha inaugurato i nuovi impianti di impasto carta e l’impianto di cogenerazione, che produce energia elettrica e calore in maniera combinata ed efficiente, che permette una notevole riduzione delle emissioni climalteranti e dell’impatto acustico. La Cartiera punta ad essere un modello di riferimento nella produzione di carta di qualità, nel rispetto del territorio e delle esigenze di clienti, fornitori e collaboratori e al forum sarà presente l’amministratore delegato, Franco Graziosi, per parlarne.
Case dell’acqua per ridurre l’uso della plastica.
Dai dati del dossier di Legambiente e Altraeconomia Acqua in bottiglia 2018, emergeva che sono oltre 8 miliardi le bottiglie in plastica vendute ogni anno nel nostro Paese, e che l’Italia resta uno dei maggiori consumatori pro capite mondiali di acqua in bottiglia. Per questo motivo da alcuni anni è iniziata l’installazione anche in Umbria, e ormai ci sono quasi in tutti i comuni anche se ancora in numero inferiore rispetto a quanto sarebbe necessario, le cosiddette: Case dell’Acqua. Si tratta di erogatori che al costo di pochi centesimi erogano acqua liscia o gasata, consentendo così di evitare l’acquisto di acqua in bottiglia dove tipicamente si paga più il contenitore che il contenuto, e dove quasi sempre il contenitore è di plastica monouso. Un processo che conviene anche al consumatore. A inizio 2019 anche AURI, tramite appositi bandi, ha messo a disposizione dei fondi per installare le case dell’acqua rispondendo agli stessi Comuni che ne avevano fatto richiesta. Andrea D’Isanto di AURI presenterà lo stato dell’arte e le prospettive future per l’ulteriore ampliamento del servizio in Umbria. I Centri di Riuso – sono espressione di una buona pratica nell’ambito della prevenzione dei rifiuti, in quanto utili per recuperare e reintrodurre nel sistema prodotti e beni che altrimenti potrebbero diventare rifiuti. Tra il 2017 e il 2019 ne sono state realizzati alcuni tramite i bandi di cofinanziamento della Regione Umbria a Corciano e a Tavernelle, ancora da attivare, mentre sono già partiti gli altri due a Marsciano e a Perugia. Il Centro di Riuso di Perugia è stato realizzato all’interno del Centro di Raccolta Comunale di San Marco già esistente e l’attività del centro è stata avviata il 10 aprile scorso grazie all’affidamento della gestione all’associazione di volontariato “Il Merkasino odv”. Il centro è già utilizzato dai cittadini che hanno iniziato a portare gli oggetti da loro non più usati, ma ancora in buono stato, partendo dai libri. Sarà Massimo Pera, direttore di Gesenu, a illustrarare le prospettive del centro anche in virtù del progetto europeo SUBTRACT, recentemente avviato e in cui è coinvolta anche la nostra regione, che mira allo scambio di esperienze e al miglioramento proprio dei centri di riuso.