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PERUGIA, L’ALLARME DELL’OPPOSIZIONE: A RISCHIO LA VITA CULTURALE CITTADINA

PERUGIA, L’ALLARME DELL’OPPOSIZIONE: A RISCHIO LA VITA CULTURALE CITTADINA

(cultura – 24 aprile 2020) Accelerare la riqualificazione di spazi pubblici inattivi per dotare Perugia di una rete di strutture funzionali a ospitare eventi; implementare il ruolo dell’azione privata nel panorama dell’offerta culturale; supportare un settore ed una categoria fortemente penalizzati dalla pandemia. Ѐ questo l’oggetto dell’Ordine del giorno – presentato nei giorni scorsi dal consigliere comunale Fabrizio Croce a nome del gruppo consiliare di opposizione Idee Persone Perugia, insieme ai gruppi consiliari del Partito Democratico e di Giuliano Giubilei – al presidente del Consiglio comunale Nilo Arcudi. “La Pandemia in corso ha imposto il fermo, a tempo oggi indeterminato, di tutte le attività culturali e ricreative – sottolinea Croce – facendo di fatto esplodere anche in città i problemi di una categoria molto eterogenea come quella dei ‘lavoratori dello spettacolo’: l’intero comparto, infatti, in una situazione straordinaria e imprevedibile come questa, si è scoperto privo di adeguati scudi previdenziali, nell’indeterminatezza sui tempi e sui modi di una futura ripresa”. L’intervento deciso richiesto dall’opposizione a Palazzo dei Priori si basa su azioni concrete e di facile attuazione, seguendo le stesse “Linee Programmatiche di mandato della Giunta (punti n. 6 e 9), che, ad esempio, indicano tra le direttrici principali delle politiche culturali proprio lo sviluppo e la messa a sistema dell’ampio tessuto associativo cittadino che a vario titolo concorre alla vita intellettuale e artistica cittadina”.
Nell’Ordine del giorno, che verrà discusso presumibilmente nelle prossime settimane dalla IV Commissione Consiliare Permanente, si chiede quindi prima di tutto di “accelerare la riqualificazione già in essere e la riapertura dei tanti spazi pubblici inattivi presenti in città, come S. Francesco al Prato, l’Auditorium Santa Cecilia, o il Mercato coperto (luogo che storicamente ha ospitato spazi di socialità), informando altresì il Consiglio Comunale su quale sia lo stato di avanzamento dei progetti relativi al recupero e alla ristrutturazione degli spazi privati di cui il Comune è tornato in possesso, in virtù di donazioni (Turreno), accordi di comodato d’uso (Pavone) o protocolli d’intesa (Ex-Carceri), e su cui potrebbe impostare un piano di rilancio del tessuto economico e culturale cittadino”. Accanto a questi interventi già in essere, poi, perché non prendere in considerazione lo studio di nuovi possibili progetti per la realizzazione di un grande contenitore polifunzionale “da collocare in un’area pubblica cittadina degradata o bisognosa di interventi di riqualificazione (quale potrebbe essere l’ex-carcere di Piazza Partigiani) – si legge nell’Odg presentato – con il supporto di finanziamenti regionali, ministeriali e, soprattutto, europei che premino progetti di partenariato pubblico-privato per la valorizzazione del patrimonio culturale, di rigenerazione urbana e di rilancio economico di un settore?”. Anche perché, numeri alla mano, Perugia ha subito negli anni una drastica riduzione della capacità di accoglienza per le attività culturali e l’intrattenimento, passata dalle circa 38 mila unità degli anni ’80 alle attuali 12 mila a causa del ridimensionamento degli spazi di socialità pubblici e privati.