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RICORDANDO CLARA SERENI A DUE ANNI DALLA MORTE

RICORDANDO CLARA SERENI A DUE ANNI DALLA MORTE

(cultura – 22 luglio 2020) Il 25 luglio di due anni fa ci lasciava la scrittrice Clara Sereni. In silenzio, com’era sua abitudine, con la sua morte schiva e lontana ci ha trasmesso un grande lascito: la dignità e la coerenza con cui ha vissuto ogni sua scelta, politica, culturale o affettiva, sempre dalla parte dei più deboli, dei diversi, degli ultimi con la massima libertà di pensiero. Un insegnamento fondamentale rintracciabile nei suoi scritti ma soprattutto nel suo mondo fatto di azioni più che di parole che in molti, soprattutto quelli che l’hanno conosciuta, conservano nella memoria. Parole come fretta, potere, tempo (come scrive lei stessa in un articolo del giugno 1995 da poco “neo-vicesindaco” di Perugia e in quel tempo per le donne valeva ancora la regola del maschile per gli incarichi istituzionali) divengono motivo di riflessione pubblica e non solo. Le parole, quelle parole che costellavano i suoi libri erano veri e propri strumenti di cambiamento, di rivoluzione, la narrazione di una quotidianità mai banale o aggressiva che diveniva al tempo stesso istituzione e tradizione, politica e letteratura, e viceversa.

Perugia, la città dove ha vissuto per molti anni, che l’ha accolta nella scena politica e oggi ospita la sue ceneri, ha istituito un Premio Letterario Nazionale in sua memoria per opere di narrativa edita, inedita e biografica con una Giuria prestigiosa presieduta da Walter Veltroni e Liliana Segre. Il concorso, promosso da ali&no editrice (la casa editrice con cui la scrittrice ha collaborato per oltre 10 anni come direttrice della collana “le farfalle” dedicata alle biografie femminili) insieme all’Associazione Officina delle Scritture e dei Linguaggi al Comune di Perugia con patrocini istituzionali di grande prestigio, si concentra su tematiche legate all’universo femminile e al sociale (inclusione, cura di sé e degli altri, volontariato, legalità, accoglienza), per mantenere vivo il ricordo ma soprattutto come invito a rileggere le sue opere. Nella decina finalista degli EDITI sono entrati titoli di grande qualità da “Almarina” di Valeria Parrella a “La straniera” di Claudia Durastanti, dal ”Il silenzio dell’acciuga” di Lorena Spampinato a “Svegliami a Mezzanotte” di Fuani Marino.

Anna Sereni, a nome della famiglia, ricorda che «mai, come in questo momento storico, le parole di Clara sono state più attuali e il Premio offre l’occasione per ricordarle soprattutto alle giovani generazioni. L’invito a stare dalla parte degli ultimi e costruire reti solidali, il dono del tempo, la gioia delle piccole cose, come il cibo, gli affetti, le amicizie, le sorellanze, le “casalinghitudini” che abbiamo vissuto un po’ tutti nei mesi scorsi ci riportano a lei».