VERDE PUBBLICO A PERUGIA, IN CITTÀ C’È TANTO DA FARE MA PER LA MAGGIORANZA IN CONSIGLIO VA TUTTO BENE COSÌ
(politica – 15 ottobre 2020) Orientare le politiche di gestione del Verde Pubblico, e in generale della salvaguardia ambientale a livello cittadino, potenziando lo strumento della partecipazione e perfezionando le azioni già intraprese di Regolamentazione e Pianificazione dello sviluppo del verde. Questo l’Ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare di opposizione Idee Persone Perugia alla III commissione in consiglio comunale, giovedì 15 ottobre, “a cui la maggioranza ha convintamente votato contro – sottolinea Fabrizio Croce, consigliere di IPP – a prescindere, senza chiedere emendamenti, quasi a risponderci che va tutto bene. Eppure ci sembrava il modo giusto di consolidare un percorso virtuoso già intrapreso dalla Amministrazione e trovare un punto di mediazione con le istanze, a volte anche di aperta contestazione, manifestate da tanti cittadini ed associazioni in centro come in periferia. Basti pensare ai dibattiti recenti che hanno riguardato a vario titolo il Parco Vittime delle Foibe, l’area verde dei Rimbocchi, Ponte Felcino, Ponte Valleceppi, Montegrillo, i Giardini del Frontone, il Percorso verde di Pian di Massiano ed altre ancora. Chiedevamo di implementare i processi di partecipazione della cittadinanza e le azioni virtuose già intraprese dal Comune in aderenza agli orientamenti manifestati dall’ONU, dal Governo e dalla sua stessa Giunta tra i programmi di mandato. Addirittura, in premessa al nostro atto, nel tracciare un quadro storico e scientifico riconoscevamo implicitamente a questa ed alla precedente Giunta la volontà di agire in discontinuità con la deriva cementificatrice della più recente storia cittadina, dimostrando il tenore apolitico e propositivo dell’atto”.
Le richieste dell’ODG bocciato dalla maggioranza? “Sinteticamente, a conclusione del nostro documento, suggerivamo alla Giunta di rivedere i termini relativi ad obblighi e benefici per le Associazioni cittadine che partecipano o vorrebbero partecipare alla gestione di aree verdi nel quadro del progetto “Futuro nel verde”, avviato nel 2017. Valutare – prosegue Croce – altri soggetti che possano concorrere alla manutenzione del verde, al fianco del principale gestore, l’Agenzia Forestale, introducendo per la prima volta un elemento di concorrenza ed una specifica funzione di prevenzione e monitoraggio su piccole porzioni di verde cittadino, con il preciso obiettivo di qualificare un lavoro che oggi è in gran parte dedicato alla gestione delle emergenze. E poi, chiedevamo di rendere permanente un organismo oggi già operante “a tempo” grazie alla collaborazione con la Comunità tecnico-scientifica, l’Università e le Associazioni, di regolamentazione e monitoraggio dello stato del verde pubblico, nonché di supporto agli uffici comunali nell’opera di gestione, cura e programmazione. Infine, di programmare nel medio termine la adozione di un Piano del verde pubblico complementare al Piano Regolatore generale così da rendere organici ad un programma sia gli interventi e le azioni materiali, sia l’aggiornamento degli strumenti di analisi come, ad esempio, il Bilancio ed il Censimento del patrimonio verde cittadino”.